Nicola Carrino. Scultura e città
7 maggio-25 giugno 2011, Pordenone, Casa Furlan, via Mazzini 51-53
Dai costruttivi trasformabili al Progetto urbano 1960-2010
All’opera di Carrino si confanno le parole Logos ed Ergon, in origine equivalenti nella tradizione greca. I suoi processi operativi evocano antiche metafisiche in relazione alle leggi del numero, all’idea platonica che l’unità si divide ma non si perde nel molteplice. Idea, quest’ultima, ripresa nell’Ottocento da Georg Cantor, che considera “insieme finito” quello generato da un elemento originario mediante addizioni successive, che ritrovi l’elemento inizialmente individuato attraverso il successivo allontanamento nell’ordine opposto. Mi sembra una linea concettuale vicina al pensiero di Carrino nell’organizzare sistemi plastici aperti e trasformabili nello spazio e nel tempo. Interventi che Carrino – artista, matematico e filosofo – ha sempre condotto con rigoroso impegno morale, lavori che egli offre al mondo come “prospettiva sociale per un ritorno al necessario della natura e dell’arte”.
Italo Furlan
Inaugurazione: sabato 7 maggio 2011, ore 12.00.
Orario: martedì-venerdì 17.00-19.30
Pianta del progetto espositivo. Fondazione Ado Furlan 2011