Addio a Italo Furlan
9 gennaio 2014
Il 9 gennaio Italo Furlan ci ha lasciati.
I gravi disturbi di cui soffriva da tempo hanno avuto il sopravvento sulla sua forte fibra. E’ scomparso tenendo accanto a sé un volume su Antonello di Messina, parlando dei suoi studi in corso e facendo progetti di lavoro e di ricerca per il futuro.
Sempre in movimento, mai pago dei risultati raggiunti, quasi che tra lui e la vita ci fosse in atto una sfida, era un uomo dai molteplici interessi: dalla musica -in gioventù era stato uno dei migliori allievi della pianista Pia Tallon Baschiera- all’architettura, dall’arte bizantina a quella moderna e contemporanea. Fondatore insieme con il padre Ado della prima galleria d’arte pordenonese, “il Camino”, negli anni Sessanta si era trasferito a Milano, dove aveva dato vita alla galleria “Stendhal”, consolidando il suo sodalizio con il pittore Carlo Ciussi. In seguito, pur continuando a occuparsi di arte contemporanea, si era dedicato all’insegnamento universitario, scrivendo diversi volumi sulle icone bizantine e sui codici greci della Biblioteca Marciana, tra cui i Cynegetica di Oppiano, pubblicati nella traduzione dell’insigne filologo Filippo Maria Pontani.
Qualche anno fa, a dispetto delle sue condizioni di salute, ha affrontato un avventuroso viaggio in Cina, invitato da un gruppo di artisti cinesi che nel 2013 sono stati protagonisti in uno degli eventi collaterali della Biennale di Venezia (palazzo Michiel), che lo ha visto impegnato in veste di curatore insieme con Liang Kegang e Xu Lili.
I familiari e la Fondazione Ado Furlan, di cui è stato promotore e Presidente, ringraziano sentitamente tutti coloro che in varie forme e modi hanno voluto dimostrare solidarietà e affetto.
Le esequie avverranno in forma strettamente privata.